Ci sono figure che emergono come punti di riferimento per l’uguaglianza e la lotta per i diritti.
Ruth Bader Ginsburg, anche conosciuta affettuosamente come “RBG,” è senza dubbio una di queste.
Chi è la donna che ha cambiato per sempre la società e il cuore dell’America attraverso la giustizia.

Nata il 15 marzo 1933, a Brooklyn, New York, Ruth Bader Ginsburg cresce in un’America di profonde disparità di genere. Nonostante l’ostilità e la scarsa rappresentanza delle donne in campo legale, si distinse come studentessa modello, guadagnandosi una borsa di studio per studiare legge ad Harvard.
Era una delle sole nove studentesse a far parte di una classe di circa cinquecento persone.
Questo fu solo l’inizio di una carriera legale che ha ispirato, e continua ad ispirare, milioni di persone.

Inserita da Forbes tra le 100 donne più potenti al mondo nel 2009, RBG ha dedicato gran parte della sua carriera all’advocacy per i diritti delle donne e delle minoranze, lottando con passione e impegno per sfidare le discriminazioni di genere. Negli anni ’70, divenne membro del consiglio di amministrazione dell’American Civil Liberties Union e patrocinò diverse cause legali a favore dei diritti di genere.

Ma il culmine della sua carriera arrivò quando fu nominata da Bill Clinton giudice associato alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America nel 1993, diventando una delle sei donne che ne abbiano mai fatto parte.

Durante i suoi ventisette anni alla Corte, Ginsburg si distinse per la sua voce progressista e il suo incrollabile impegno per i diritti civili. Durante la difesa per i diritti delle donne, la parità di genere e le libertà civili, ha dimostrato una profonda saggezza e un’incrollabile dedizione alla giustizia.
Ha lavorato instancabilmente per garantire che le leggi fossero equamente applicate e che la Costituzione fosse un faro di speranza per tutti i cittadini.

La sua forza e resilienza non sono mai state più evidenti che durante la sua lotta contro il cancro. Nonostante le sfide della malattia, rimase in carica fino alla morte avvenuta nel 2020 e continuò a lavorare con dedizione e passione fino alla fine.

La sua eredità è un monito costante che ci ricorda che il cambiamento è possibile, che la giustizia è un obiettivo degno e che ogni individuo può fare la differenza.

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