Nell’ambito del Festival della Cultura tecnica, riflessioni sulla formazione e l’uguaglianza nel contesto educativo contemporaneo. Cosa ci ha insegnato l’eredità di Don Lorenzo Milani? Sfoglia la gallery fotografica!
In occasione del centenario di nascita di Don Lorenzo Milani, figura chiave nel campo dell’istruzione e dell’uguaglianza sociale, lo scorso 22 novembre si è tenuto l’incontro “Quali saperi per ridurre le disuguaglianze: cosa insegna la Scuola di Barbiana all’attuale comunità educante?” presso il Teatro Testoni di Porretta Terme, che ha visto la partecipazione attiva di numerosi studenti di diversa provenienza geografica e molteplici ordinamenti scolastici.
Noto per il suo ruolo pionieristico nell’educazione, Don Milani ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama educativo italiano. La Scuola di Barbiana, fondata da lui stesso in un piccolo borgo toscano, è diventata un simbolo di innovazione nell’approccio all’insegnamento, che ha enfatizzato i valori di uguaglianza, giustizia sociale e impegno civico.
L’evento ha preso il via con i saluti istituzionali di Maurizio Fabbri (Consigliere delegato alle Politiche per l’Appennino Bolognese e Sindaco di Castiglione dei Pepoli), del Dott. Giuseppe Antonio Panzardi (Dirigente Ufficio V dell’Ambito Territoriale di Bologna, USR ER) e Giuseppe Nanni (Sindaco di Alto Reno Terme).
A seguire, la dottoressa Dina Guglielmi, del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, ha affrontato il tema cruciale della motivazione come elemento determinante per il successo formativo. Ha sottolineato come una motivazione intrinseca, incentrata sull’interesse e l’impegno, sia fondamentale per prevenire la dispersione scolastica.
Le conclusioni dell’evento sono state affidate ad Agostino Burberi, Presidente della Fondazione Don Lorenzo Milani ed ex allievo del maestro stesso. Le sue parole hanno riportato in primo piano l’eredità e la filosofia di Don Milani, sottolineando l’importanza di una scuola aperta e consapevole, capace di influenzare positivamente la comunità e di plasmare cittadini consapevoli e responsabili.
Questo incontro ha rappresentato la conclusione di un percorso di approfondimento sul pensiero di Don Milani, il quale sosteneva una visione educativa capace di andare oltre il mero insegnamento accademico. Nella perifrasi “a me importa” si racchiude un messaggio semplice ma potente, che continua a risuonare nel cuore dell’educazione contemporanea.
La sua eredità si rivela ancora oggi una guida per la scuola che forma non solo buoni studenti, ma anche buoni cittadini, promuovendo così un impatto positivo sulla società stessa.