Più di un’osteria, diversa da una scuola. Nell’ambito dell’iniziativa Native/i resilienti – promossa dalla Città metropolitana di Bologna – si sviluppa l’esperienza dei giovani allievi della scuola di ristorazione del FOMAL, che propone nuovi modelli e idee di didattica inclusiva a distanza.

La ristorazione non sarà più come prima. Dopo l’onda d’urto della pandemia anche nel food sarà tutto diverso. I luoghi della socialità e dello svago continueranno ad interpretare le esigenze imposte dal Covid-19? Rispondono gli studenti del FOMAL – Fondazione Opera Madonna del Lavoro di Bologna con l’iniziativa “Ripartendo tra musica e cucina”, un processo di didattica a distanza che ha capitalizzato l’esperienza dell’Osteria Formativa Fioravanti.

Il progetto – nato con l’obiettivo di stimolare riflessioni sulle modalità di ripartenza del settore – ha permesso la realizzazione di un brano musicale, un sito web e un video per sostenere la riapertura dell’Osteria Formativa Fioravanti, l’esperienza nata grazie alla sinergia tra l’Associazione Katia Bertasi che ha messo a disposizione i locali, la cooperativa Fanin che ha gestito il servizio, e il FOMAL che ha offerto le necessarie competenze professionali.
Operativa da settembre 2019 fino al lockdown, l’Osteria Formativa Fioravanti ha consentito ai giovani allievi dei corsi di ristorazione del FOMAL di fare un’esperienza di lavoro all’interno di una vera e propria attività di ristorazione, con clienti veri e il supporto di formatori, tutor ed educatori. Mediante borse lavoro e tirocini formativi, l’iniziativa ha coinvolto anche giovani segnalati dal servizio sociale territoriale.

L’emergenza sanitaria ha imposto l’interruzione delle attività on site e incentivato un processo a distanza per l’ideazione di percorsi alternativi e nuovi modelli di ristorazione per il post Coronavirus. In questo ambito si inserisce la realizzazione di un video, che presentiamo in anteprima nel Blog del Festival della Cultura tecnica.

Musica e testi sono stati realizzati dal formatore Fabrizio Cariati, il giovane rapper Massimo Orrù Rapuso e i membri del laboratorio musicale La Brigata Fomal. Le voci di allievi e allieve sono state raccolte durante il lockdownusando la app di messaggistica Whatsapp.

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