Sono oltre 526mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di settembre, circa il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge dalle rilevazioni condotte per il Bollettino del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal.

Nel trimestre settembre-novembre, le imprese italiane hanno in programma di assumere 1,5 milioni di lavoratori: il 23,5% in più rispetto agli stessi tre mesi di due anni fa.

L’industria, in particolare, programma 156mila entrate per settembre e 436mila nell’arco del trimestre settembre-novembre, con crescite sul 2019 rispettivamente del 24,8% e del 29,1%.
La spinta arriva dalla meccatronica che ricerca 87mila lavoratori nel trimestre, seguita dalla metallurgica (75mila nel trimestre) e dal tessile e calzaturiero (45mila nel trimestre). Dalle costruzioni, complice il bonus del 110%, arriva una forte domanda di lavoro: 118mila le assunzioni programmate (+15,7% rispetto al trimestre 2019).

Passando, invece, al settore dei servizi: i contratti offerti sono 370 mila per il mese in corso e oltre 1 milione nel trimestre, con progressi rispetto all’ultimo anno pre-pandemia del 19,3% e del 21,2%.
Le maggiori opportunità di lavoro arrivano dal commercio (279mila entrate programmate nel trimestre), dai servizi alle persone (188mila nel trimestre) e dai servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici (192mila nel trimestre).

Ma, nonostante la ripresa, per il 36,4% di assunzioni le imprese dichiarano difficoltà di reperimento, una cifra che sale al 51,6% per gli operai specializzati, al 48,4% per i dirigenti, al 41,4% per le professioni tecniche e al 37,7% per le professioni intellettuali e scientifiche.
Percentuali altissime per il nostro Paese che vanta il triste primato di avere un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti in Europa. Ebbene delle 526.250 entrate programmate a settembre, ben 158.230 (30%) riguardano giovani under 29.
Quali sono le figure di più difficile reperimento? I fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (66,2%), fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati (65,8%), artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (65,5%).
Sono difficili da reperire anche i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59,2%), i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%) e quelli della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%) così come gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (57,2%) e gli ingegneri (47,8%).

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