Come tutte le crisi anche quella attuale ha esacerbato le diseguaglianze sociali: quali strategie per rafforzare la comunità scolastica e recuperare chi è rimasto indietro?

La prima campanella dopo sei mesi di lezioni online torna a suonare oggi anche in Emilia-Romagna. Quello che succederà nelle prossime settimane, se si continuerà a fare esclusivamente lezione in presenza, o se – e in che misura – si adotteranno formule ibride, sarà chiaro solo più avanti alla luce dell’evoluzione della pandemia. Ma intanto si può tentare un bilancio dell’esperienza fatta con la sospensione della didattica in presenza.

L’indagine Global Campaign for Education Italia condotta da Astra Ricerche rivela che la didattica a distanza è per l’80% degli insegnanti italiani un moltiplicatore di disuguaglianza.
Dal disagio in famiglia, ai problemi di connessione e la fatica di mantenere la concentrazione davanti a uno schermo, la quasi totalità del campione propone di studiare metodologie didattiche alternative che favoriscano un insegnamento più inclusivo.

Il gigantesco esperimento globale di didattica a distanza imposto dal Covid-19 ha avuto ricadute sul diritto all’istruzione di ragazze e ragazzi, penalizzando gli alunni già ai margini.
Un bilancio confermato anche dall’Agcom, che nell’allegato alla Relazione annuale sostiene che la pandemia «ha esacerbato in tutta la loro gravità le disuguaglianze sociali e digitali preesistenti». La chiusura delle scuole ha posto numerose sfide da affrontare: alle classiche diseguaglianze presenti nel sistema educativo, sintetizzabili nelle differenti opportunità in termini di anni di scolarizzazione e di accesso a percorsi di studi equivalenti dal punto di vista dell’apprendimento, si sono aggiunte le diseguaglianze digitali.

Il rischio concreto di esclusione sociale sarà affrontato anche nel corso di InsolvenzFest 2020, la rassegna che si svolgerà a Bologna da giovedì 17 a sabato 19 settembre 2020 sul tema Debiti e Disuguaglianze, una serie di riflessioni online e in presenza sugli avvenimenti che in poche settimane hanno cambiato il mondo e i cui enormi effetti hanno già iniziato a manifestarsi nei diversi ambiti della società.
Da segnalare in questa edizione il dialogo che coinvolge Bruna Zani, ordinario di Psicologia di comunità dell’Università di Bologna e Presidente dell’Istituzione Gian Franco Minguzzi della Città metropolitana di Bologna e Virginia Della Sala, giornalista de il Fatto Quotidiano sui temi della libertà dell’apprendimento, della riapertura delle scuole e della sperimentalità delle soluzioni di distanza.
“A casa e a scuola: la formazione e le distanze nell’accesso all’istruzione” è il titolo della sessione, in programma venerdì 18 settembre dalle 17.10, presso l’Auditorium Biagi della Biblioteca Salaborsa di Bologna e trasmessa anche in diretta streaming (partecipazione gratuita con pre-iscrizione obbligatoria sul sito www.insolvenzfest.it).

Ma sono tanti gli spunti interessanti offerti da InsolvenzFest 2020, vi invitiamo a scaricare il programma completo della rassegna: clicca qui

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